Sistema e metodologia di test
Abbiamo testato il dissipatore sul seguente sistema, montato su un banchetto aperto, con temperatura ambiente di circa 22.3°C (potrebbe esserci la variazione di un grado in senso positivo o negativo). Dato il rilascio delle nuove ed interessantissime CPU Sandy Bridge-E, abbiamo scelto di aggiornare la procedura di test dei dissipatori e quindi fornirvi test prestazionali anche per modelli compatibili con il nuovo socket 2011. Abbiamo scelto di utilizzare come CPU un Core i7 3930K in quanto permette di stressare in modo adeguato il dissipatore, grazie al suo TDP di circa 130W a default. Le impostazioni sono state lasciate a default, eccetto per il voltaggio che invece è stato fissato ad 1.21V. Così facendo abbiamo un parametro stabile e si potrà inserire nella comparativa ognuno dei nuovi modelli analizzati dalla redazione.
Vogliamo far presente che per ragioni di libera riproducibilità dei nostri test, sono stati osservati i risultati tramite il software Coretemp, in idle e in full load; sebbene l’assenza di un sensore dedicato possa sembrare a prima vista una mancanza, in realtà non lo è, per il semplice motivo che vogliamo mostrare situazioni che voi stessi potete verificare, e che voi stessi troverete nel vostro sistema. Se avessimo scelto di testare il carico termico tramite medoti non convenzionali, si sarebbe perso il feeling diretto dell’analisi sulle moderne CPU, e quindi si sarebbe snaturato il senso di tali misurazioni e comparative. Le temperature in full load sono state misurate dopo venticinque minuti di stress con Prime95 “InPlaceLargeFFTs” (massimo lavoro e consumo), benchmark noto per la sua capacità di stressare pesantemente la CPU, ben più di qualsiasi videogioco. Dopo il test di temperatura, sempre secondo lo standard, viene lasciato il dissipatore in idle per 5-10 minuti, al fine di riportare la temperatura entro i valori iniziali, sia della CPU che delle alette del dissipatore stesso. Questo permette lo smaltimento del calore residuo all’interno della struttura, e quindi una migliore misurazione delle temperature stesse. La pasta termica usata è l’Arctic Cooling MX-4, uno standard di utilizzo nelle nostre misurazioni mentre la Tamb (Temperatura Ambientale) è pari a 24 gradi, con uno scarto in senso positivo o negativo.
Sono state utilizzate tre sessioni diverse di test, alle seguenti frequenze di lavoro:
*nota: il secondo e terzo test vengono effettuati solo se il dissipatore permette di lavorare con temperature inferiori agli 82 gradi centigradi. Qualora dovesse superare questa soglia, il risultato verrebbe automaticamente omesso.
I test sono stati eseguiti con la ventola in dotazione e poi infine con una Noctua NF-F12 Focused Flow, al fine di misurare l’impatto di ventole dall’elevata pressione statica. Riportiamo i dati effettivi di rotazione delle ventole, ricordando inoltre che sono sensibili ad una variazione del 10% quindi sono puramente indicativi. Differenze minime tra i regimi di rotazione sulla stessa ventola, non cambiano generalmente il risultato complessivo.