Dinanzi alla molteplicità dei dissipatori AIO presenti in commercio, per cosa si distingue il nuovo modello Cooler Master? Prendiamo come punto di riferimento, innanzitutto, quello che teoricamente va a sostituire: il Seidon 120M. Quest’ultimo, recensito qui (CLICCA), si caratterizza per un design del combo waterblock/pompa particolare, proprietario, ma anche per un sistema di montaggio simile ai modelli di fabbricazione Asetek, quindi con sistema di aggancio circolare. Precisiamo un punto però, il waterblock era totalmente di fabbricazione Cooler Master ed infatti presenta degli elementi in comune con il combo del modello che analizzeremo oggi. Il waterblock del Seidon 120V sembra aveere un design del tutto innovativo rispetto a quanto visto finora anche in prodotti della concorrenza. In sostanza comunque, eccetto questa diversità, la struttura del radiatore e delle tubazioni sembra essere praticamente identica.
Analizziamo le differenze strutturali tra questi due modelli:
NOTA MISURAZIONE TOLLERANZE: precisiamo che c’è qualche piccola diversità nella misurazione perché a partire dagli ultimi sample, e quindi dal Seidon 120V, abbiamo utilizzato uno strumento digitale dotato di una migliore precisione. Per questa ragione non abbiamo ancora integrato una misurazione delle tolleranze laterali dei radiatori, ma appena sarà possibile, state certi che verrà aggiunta (misurazioni che non trovate in nessun altro portale di recensioni, sia chiaro).
Cosa ne esce fuori? Osservate le tolleranze laterali, c’è differenza, quindi il modello “M” sarà leggermente più tollerante in cabinet di piccole dimensioni.
Il dissipatore, per chi non conoscesse la tipologia in questione, si presenta come un corpo dissipante dalla larghezza ed altezza grossomodo di una singola ventola da 120mm, questo significa che sarà compatibile con la quasi totalità dei case ATX. Dal radiatore partono due tubi contenenti del liquido refrigerante, sostanzialmente acqua e sostanze sia anticorrosive, sia antibatteriche (o anti-fungine), che finiscono la loro corsa all’interno di una struttura circolare, costruita questa volta non dall’eccellente ditta Asetek (come molti altri modelli della concorrenza), ma direttamente in casa Cooler Master. Analizziamolo nel dettaglio.
Radiatore, superficie dissipante e tubi
Avendo già fatto presenti le specifiche tecniche e molti dettagli approfonditi, che difficilmente potete trovare in altre recensioni anche di calibro mondiale, vi mostriamo alcune fotografie del radiatore e dei dettagli strutturali:
Similmente al modello Seidon 120M, nel V, dato lo spessore ridotto, non saranno necessarie ventole dalla pressione statica estrema, però bisogna precisare che le alette sono di alluminio, e quindi l’utilizzo di ventole con RPM elevati gioverà, per via dell’inferiore conducibilità termica dell’alluminio rispetto al rame. Partendo da questi presupposti, analizziamo la struttura stessa del radiatore. É molto robusta, presenta 4 fori per lato per l’installazione di due ventole da 120mm, in una configurazione Push/Pull. Le alette sono più spaziate rispetto ad altri modelli della concorrenza, il che giova a bassi flussi d’aria, però dato lo spessore complessivo del radiatore, come già preventivato qualora fossero utilizzate delle ventole potenti, la situazione permetterà un interessante decremento di temperature sotto carico.
I tubi appartengono alla prima tipologia immessa in commercio, quindi in FEP (Etilene Fluorato di Propilene), presentando quindi un profilo frastagliato che se da un lato non comporta problematiche relative alla strozzatura delle tubazioni, dall’altro purtroppo ne pregiudica la flessibilità. Le giunzioni con il radiatore e con il combo pompa-waterblock risultano essere molto simili alle precedenti Asetek, ragion per cui potete stare certi che non verrà persa nemmeno una singola goccia. Durante una passata esposizione fieristica, addetti della marca produttrice del dissipatore in questione hanno volteggiato un dissipatore simile come se fosse stato una fionda, senza ottenere la minima perdita o problemi derivanti da questo movimento; figuriamoci quindi se il normale utilizzo in un case possa portare a questi problemi!
NOTA TUBI FEP: i tubi FEP sono hanno la caratteristica flessibilità delle prime soluzioni Corsair, ovvero molto rigidi, ma resistenti e totalmente isolanti. Il FEP (Etilene Fluorato di Propilene) si caratterizza anche per una estrema resistenza agli attacchi chimici ed è trasparente (sebbene venga colorato successivamente in base ai desideri di chi lo commercializza); insieme al PFA, viene solitamente usato per plastica e tubi da laboratorio che coinvolgono processi critici o altamente corrosivi.
Qualche misurazione diretta dello spessore del radiatore e dei tubi:
Essendo una soluzione avente un MSRP contenuto, non c’è nessun controllo diretto via software tramite un connettore USB di controllo della pompa, che avrebbe quindi permesso eventuali regolazioni di velocità in modo accurato e liberamente configurabile. L’MTBF della ventola è leggermente superiore allo standard mentre quello della pompa risulta molto elevato (70.000h).
NOTA AIO: non ci sarà nessun problema di peso e deformazione del PCB posteriore della scheda madre con dissipatori AIO, a patto che vengano installati come da manuale.
Similmente ad altri modelli Asetek, non c’è differenza nello spessore delle tubazioni, identiche al Seidon 120M.
Waterblock, base di contatto
La base non presenta della pasta termica preapplicata ma è fornito in bundle un piccolo tubetto. Rispetto ad altre soluzioni il combo waterblock-pompa, e più precisamente rispetto al Seidon 120M, il modello V si differenzia per un design riprogettato, che prevede un sistema di aggancio con supporti angolari a base quadrata, differente per tipologia da quello precedente. Presenta un design originale, tra cui l’aggiunta di un LED di funzionamento (Blu) direttamente sopra l’unità centrale.
NOTA APPLICAZIONE: facciamo presente che per la stesura delle nostre recensioni qualsiasi pasta termica preapplicata viene levata, e viene spalmata della Arctic Cooling MX-4, con un metodo standard e con un sottilissimo strato che massimizzerà quindi le performance teoriche dell’unità. Con i dissipatori AIO spesso viene spalmato un sottile strato pre-applicato nella parte centrale, al fine di colmare i gap di basi non perfettamente rifinite, come nel caso dei dissipatori HDT a contatto diretto.
Vi mostriamo alcune fotografie della base di contatto:
NOTA QUALITA’ BASE: una base di contatto che abbia un’elevata efficienza di dissipazione termica richiede una qualità intrinseca della superficie di scambio molto elevata. Ciò è possibile con procedure di lavorazione della base avanzate, che permettano di minimizzare le discrepanze orizzontali della base, che vengono colmate dalla pasta termoconduttiva. In questo campo viene utilizzato il termine “lappatura”, che quindi rappresenta proprio la qualità finale di questo processo. Con il termine “finitura a specchio” si indica invece una particolare lavorazione che porta ad avere una superficie di contatto perfettamente lucida, che rispecchia quindi la luce senza produrre deformazioni locali. Viene ottenuta con tecniche di lavorazione che utilizzano superfici abrasive molto sottili ed è comune in diversi marchi molto famosi, quali Scythe ad esempio.
Un particolare della rotazione delle tubazioni sul combo waterblock-pompa: